L’originario metodo Pilates non ha marchio di registrazione per cui ogni insegnante con la dovuta preparazione di educazione fisica motoria e di principi posturali lo può avvicinare al suo stile (vedi il metodo Postural Pilates) e alla sua personalità, ma si deve rifare ai principi basilari del Pilates:
la RESPIRAZIONE sempre ben controllata e guidata dall’aiuto dell’insegnante come nella pratica dello Yoga (nello specifico nel Pilates si inspira nel cominciare l’esercizio e nel momento dello sforzo maggiore si espira, a differenza dello Yoga, si inspira con il naso e si espira sia con il naso che con la bocca e per ogni esercizio ha un suo preciso ritmo);
il BARICENTRO, sinonimo di Power House, visto come centro di forza e di controllo di tutto il corpo;
la PRECISIONE, ogni movimento deve avvicinarsi alla perfezione, un lavoro a circuito chiuso dove l’insegnante deve avere continui feedback dall’allievo;
la CONCENTRAZIONE, massima attenzione e concentrazione in ogni esercizio, la mente deve essere il supervisore per ogni singola parte del corpo;
il CONTROLLO, controllo su ogni parte del corpo, non si devono effettuare movimenti sconsiderati e trascurati;
la FLUIDITÀ, principio che è la sintesi di tutti i concetti precedenti. Nella sua forma più eccelsa il Pilates è “poesia in movimento” (pag. 12 del libro “Pilates, la promessa di un corpo nuovo” di Alycea Ungaro);
l’ISOLAMENTO, la concentrazione mentale sull’esercizio porta a sezionare il nostro corpo attraverso il lavoro di isolamento di alcune fasce muscolari profonde, rispetto ad altre;
la ROUTINE, la volontà e la costanza nella pratica della disciplina fa la differenza.
Ci state facendo attenzione vero?
Namaste
Linda
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